La privacy dei dati è una questione cruciale nell’era digitale, soprattutto per le aziende che operano nell’Unione Europea (UE). Con l’introduzione di Google Analytics 4 (GA4), ci si chiede se questa nuova versione dello strumento di analisi di Google sia conforme al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE.
Questo articolo esplora i principali aspetti del GA4 in relazione al GDPR, valutandone la conformità e lo stato attuale, oltre a raccogliere i problemi legali di non conformità emersi in vari Paesi e le implicazioni che hanno avuto per le organizzazioni pubbliche e private.
Quali aspetti di Google Analytics 4 dobbiamo considerare?
Google Analytics 4 è l’ultima versione del popolare strumento di analisi web di Google. A differenza del suo predecessore, Universal Analytics, GA4 è stato progettato per concentrarsi sull’analisi degli eventi e fornire una visione più completa del percorso dell’utente su più piattaforme e dispositivi. L’attenzione ai dati sugli eventi consente alle aziende di ottenere informazioni più dettagliate sul comportamento degli utenti.
In passato ci sono stati problemi con Google Analytics nel garantire la conformità al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE. Alla luce di questi precedenti, le aziende private e le amministrazioni pubbliche si chiedono se la nuova versione dello strumento di Google ripeterà gli stessi errori o se sarà finalmente conforme al GDPR europeo.
Che cos’è il GDPR?
Il Regolamento 2016/679, o anche noto come GDPR, è una normativa dell’Unione Europea pensata per proteggere la privacy e i dati personali dei cittadini europei. Questa legge è entrata in vigore il 25 maggio 2018 e stabilisce requisiti rigorosi per la raccolta, l’elaborazione e la conservazione dei dati personali.
Le principali aree di interesse del GDPR includono il consenso degli utenti, il diritto di accesso e di rettifica e l’obbligo di segnalare le violazioni dei dati.
Caratteristiche e conformità al GDPR
GA4 introduce diverse nuove funzionalità che migliorano le capacità analitiche delle aziende, cercando di rispettare il GDPR. Queste funzionalità includono l’analisi basata sugli eventi, l’integrazione con Google Ads, la modellazione predittiva e gli strumenti di controllo e privacy dei dati.
Inoltre, uno dei cambiamenti più significativi è l’anonimizzazione automatica degli indirizzi IP degli utenti, che non vengono quindi memorizzati nei log. Inoltre, GA4 consente alle aziende di impostare periodi di conservazione dei dati personalizzati, rendendo più semplice l’eliminazione dei vecchi dati e quindi la conformità alle norme GDPR sulla conservazione dei dati.
Fornisce inoltre strumenti per gestire il consenso degli utenti, assicurando che i dati vengano raccolti solo dagli utenti che hanno dato un consenso esplicito. Google fornisce una documentazione chiara su come vengono utilizzati ed elaborati i dati in GA4, aiutando le aziende a rispettare i requisiti di trasparenza del GDPR.
Alcuni di questi requisiti sono:
- Consenso esplicito: le aziende devono ottenere un consenso chiaro ed esplicito dagli utenti prima di raccogliere i loro dati personali.
- Diritto all’oblio: gli utenti hanno il diritto di chiedere la cancellazione dei propri dati.
- Trasparenza e accesso: le aziende devono essere trasparenti sulle modalità di utilizzo dei dati e fornire agli utenti l’accesso ai propri dati.
- Sicurezza dei dati: le aziende devono implementare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati personali.
GDPR: un quadro giuridico rigoroso
I problemi di non conformità di Google Analytics sono iniziati con la sentenza Schrems II che ha invalidato lo Scudo per la privacy 1.0. In quell’occasione, l’UE ha chiesto che il governo statunitense rispettasse i diritti alla privacy dei suoi cittadini.
In risposta, diversi Paesi dell’UE hanno deciso di vietare l’uso di Google Analytics. L’Austria è stata la prima nel dicembre 2021, seguita dai Paesi Bassi e dalla Francia rispettivamente nel gennaio e nel febbraio 2022. L’Italia si è aggiunta mesi dopo, diventando il quarto Paese ad attuare tale divieto. I Paesi dell’UE hanno deciso di vietare l’uso di Google Analytics, sostenendo che la raccolta e il trasferimento dei dati degli utenti negli Stati Uniti non sono conformi alle norme dell’UE in materia di protezione dei dati.
I dati raccolti comprendevano la data e l’ora della visita, le informazioni sul browser, l’indirizzo IP, la risoluzione dello schermo, il sistema operativo e la lingua preferita dall’utente. Inoltre, la legge statunitense obbligava Google a condividere questi dati con le agenzie di intelligence su richiesta, sollevando ulteriori preoccupazioni sulla gestione dei dati personali dei cittadini europei.
Così, nel 2023 il CNIL, l’autorità francese per la protezione dei dati, ha pubblicato una guida aggiornata sull’uso di Google Analytics, ribadendo che la pratica è illegale e insieme al DSB (l’autorità austriaca per la protezione dei dati) ha dichiarato che l’uso di Google Analytics viola il GDPR e che le aziende dell’UE che continuano a utilizzare Google Analytics possono essere multate. Analogamente, in Italia, il Garante per la Protezione dei Dati Personali ha raccomandato alle aziende di cambiare strumento e di adottare ulteriori misure di protezione dei dati.
AG4 è conforme al GDPR in Europa?
L’anno scorso, l’UE e gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo accordo che avrebbe istituito un nuovo scudo per la privacy, sottolineando che si tratta di un accordo politico e non giuridico, e che pertanto la sua validità e continuità nel tempo è dubbia.
Inoltre, si sono tenute sessioni di domande e risposte con i diversi organismi dell’UE, come il CNIL e il DBS, in cui sono state raggiunte le seguenti conclusioni e possibili misure: la crittografia dei dati per l’esportazione, l’uso di un server proxy e la richiesta del consenso esplicito degli utenti per il trasferimento dei dati, una misura che non è fattibile perché dovrebbe riguardare tutti gli utenti europei che utilizzano questo strumento.
Dall’inizio del 2024, l’ecosistema digitale di Google dovrà affrontare due importanti cambiamenti in termini di privacy:
- Il primo richiede l’uso di cookie banner certificati come Consent Management Platforms (CMP) da Google e dallo IAB Transparency and Consent Framework (TCF) versione 2.2.
- Il secondo è l’introduzione della versione 2 della modalità di consenso in Google Analytics 4.
Queste modifiche cercano di affrontare le crescenti sfide normative e le richieste di privacy degli utenti, soprattutto nello Spazio economico europeo (SEE) e nel Regno Unito.
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In sintesi, Google Analytics 4 include diverse funzionalità progettate per aiutare le aziende a conformarsi al GDPR, come l’anonimizzazione dell’IP, gli strumenti di consenso e i controlli sulla conservazione dei dati. Tuttavia, nonostante l’aggiornamento, la conformità al GDPR si basa su un accordo che non ha validità legale e la cui continuità nel tempo non può essere determinata – le illegalità possono sempre ripetersi nel tempo.
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